Con una comunicazione congiunta diretta al Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Massimo Garavaglia (Lega), Faib, Fegica e Figisc tornano a sollecitare le adeguate soluzioni alle criticità ancora emergenti sulla questione dei costi collegati alle transazioni con le carte di pagamento elettroniche.
Come é noto, con l'approvazione dell'art. 1, commi 924-925, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205, le Organizzazioni di categoria sono riuscite ad ottenere un credito d’imposta a favore degli esercenti di impianti di distribuzione di carburante calcolato sul 50% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate tramite sistemi di pagamento elettronico a partire dal 1° luglio 2018.
Roma, 14 novembre 2018
Egregio On. Massimo Garavaglia
Sottosegretario di Stato
Ministero Economia e Finanze
Oggetto: Credito d’imposta a favore degli esercenti di impianti di distribuzione di carburante calcolato sul 50% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate tramite sistemi di pagamento elettronico a partire dal 1° luglio 2018. Legge 27 dicembre 2017, n. 205, articolo 1, commi 924-925. Criticità.
Egregio Onorevole,
come è noto, la misura in oggetto è stata pensata ed introdotta dal Suo Ministero a parziale compensazione degli “oneri di sistema aggiuntivi” ricadenti sui Gestori in conseguenza dell’introduzione della normativa che ha previsto, allo scopo di ottenere una maggiore fedeltà fiscale e contrastare fenomeni di evasione, con la medesima norma (comma 922), l’obbligo per il quale le spese per carburante per autotrazione siano deducibili dai soggetti passivi dell’imposta sul valore aggiunto, esclusivamente se effettuate mediante mezzi di pagamento “tracciabili”, in particolare, di fatto, carte di credito, carte di debito o carte prepagate.
E’ apparso evidente alla Pubblica Amministrazione come l’aumento previsto (e già nel frattempo concretizzato) delle transazioni attraverso carte di pagamento elettroniche -peraltro utile a perseguire l’interesse generale- avrebbe inevitabilmente prodotto un non voluto aggravio di oneri per i Gestori che, pure in condizioni “normali”, erano costretti a patire un livello insopportabile di commissioni imposto dal sistema bancario.
Già al momento dell’introduzione della suddetta norma, infatti, tali commissioni incidevano tra il 35% ed il 50% del margine lordo del Gestore, tenendo conto del fatto che sul prezzo dei carburanti grava una fiscalità complessiva superiore al 60%.
Di qui, la misura parzialmente “compensativa” del credito d’imposta sul quale, tuttavia, incombono alcune serie criticità -di seguito sinteticamente evidenziate- tali da azzerare il vantaggio previsto in norma per i Gestori, trasferirlo ingiustamente ad altri soggetti, aumentando persino la previsione di spesa dello Stato.
- Per una svista al momento della stesura della norma, non è stato esplicitato il carattere di non tassabilità del suddetto credito d’imposta, cosicché il beneficio per i Gestori aventi diritto sostanzialmente viene dimezzato. Appare, di conseguenza, necessario introdurre un correttivo normativo che sani tale svista entro la fine dell’anno.
- Non risultano ancora essere stati chiariti con i necessari provvedimenti dell’Amministrazione i termini (modalità, documentazione, ecc.) a cui attenersi per poter beneficiare del credito d’imposta. Appare, di conseguenza, necessario che l’Agenzia delle Entrate offra i chiarimenti ritenuti utili, anche in questo caso entro la fine dell’anno.
- Come è stato più volte denunciato, in coincidenza della pubblicazione in Gazzetta della norma sopra richiamata che ha introdotto il credito d’imposta, il “sistema bancario” (a cominciare dal “monopolista” Nexi S.p.A.) ha deciso di raddoppiare il costo delle commissioni imposte ai Gestori, di fatto, azzerando il beneficio che a loro favore era stato introdotto dal Legislatore.
A questo ultimo proposito, è bene evidenziare come le scriventi Federazioni, anche in seguito allo “stimolo” ricevuto dall’Amministrazione, hanno segnalato e documentato quanto detto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato senza che quest’ultima rinvenisse motivi sufficienti per attivare le sue competenze.
Volendo evitare in questa sede qualsiasi commento in proposito, le medesime scriventi non possono tuttavia esimersi dal segnalare alla Sua responsabilità come l’ingiustificata iniziativa assunta dal sistema bancario e segnatamente da Nexi S.p.A., indipendentemente dalla sua eventuale rilevanza o meno ai fini dell’accertamento di comportamenti anticoncorrenziali, è certamente idonea non solo a vanificare il beneficio disposto dalla legge in favore dei Gestori (elemento già di per sé sufficiente a giustificare l’intervento richiesto) e ad introitarne indebitamente per intero l’utile economico, ma persino a sforare le previsioni di spesa e la relativa copertura, producendo di conseguenza un evidente danno erariale.
Non vi è alcun dubbio, infatti, che la copertura di spesa fosse stata calcolata in funzione di un parametro -il livello di commissioni bancarie sulle transazioni con carte elettroniche- in quel momento disponibile, contando evidentemente sulla sua inalterata valorizzazione.
Una previsione peraltro del tutto fondata visto che il livello di commissioni era da tempo stabilizzato e che, oltre tutto, l’applicazione della nuova normativa comunitaria ha nel frattempo introdotto il CAP all’Interchange Fee sulle transazioni con carte di credito (0,3%) e di debito (0,2%).
Ciò che avrebbe autorizzato a ritenere che il Merchant Services Charge, semmai, sarebbe dovuto diminuire e comunque non certamente aumentare.
Quanto sopra considerato, a giudizio delle scriventi Federazioni, avvalora e sostiene la praticabilità/necessità di un intervento regolatorio cogente, giustificato da un doppio interesse collettivo prevalente -la lotta all’evasione fiscale ed il danno erariale- teso a neutralizzare i comportamenti denunciati e ripristinare urgentemente le condizioni precedenti.
Ciò premesso, le scriventi Federazioni sono a richiederLe un incontro urgente finalizzato ad approfondire i temi qui accennati e la definizione degli interventi richiesti.
Vivissime cordialità.
F.TO
Faib Confesercenti - Martino Landi
Fegica Cisl - Roberto Di Vincenzo
Figisc Confcommercio - Maurizio Micheli
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