In relazione agli incontri recentemente tenuti in sede di Divisione con Eni ed alle proposte, anche economiche, avanzate dall'azienda, la Fegica ha diffuso un comunicato rivolto ad i Gestori di marchio che, di seguito, integralmente riportiamo.
ENI INCONTRA LA RAPPRESENTANZA DEI GESTORI PER ILLUSTRARE LA POSIZIONE DELL’AZIENDA: IL FUTURO DEL GESTORE STA NEL TAGLIO ULTERIORE DEI MARGINI, NELL’AZZERAMENTO DEI COMPENSI A “SCAGLIONI”, NELLA MODIFICA DEL SISTEMA DI FATTURAZIONE.
Comunicato a tutti i Gestori Eni del 3.7.2013
Come è noto, Eni R&M ha invitato il 19 e 25 giugno scorsi le organizzazioni di Categoria -Faib, Fegica e Figisc- per esporre l’orientamento dell’Azienda in merito alle nuove politiche commerciali e di prezzo che intenderebbe adottare per recuperare posizionamento sul mercato.
Nel corso degli incontri, l’Azienda non ha minimamente affrontato il nodo del rinnovo degli accordi economico-normativi scaduti, secondo le reiterate richieste delle Organizzazioni di Categoria ed inosservanza delle leggi speciali (57/01 e 27/12), ma si è limitata ad illustrare una semplice revisione del meccanismo di determinazione dei margini da riconoscersi ai Gestori. Revisione, così articolata:
a) adeguamento -in diminuzione (nell’ordine di circa il 20% per gli impianti misti e del25 % per gli impianti full self)- del margine di base di ciascuna gestione, indipendentemente dall’adesione o meno alla modalità di vendita «iperself h24»;
b) «margine pro-litro» base (ridotto nella misura esposta prima evidenziata) omnicomprensivo ed esaustivo di ogni altro compenso oggi contrattualmente riconosciuto con il conseguente azzeramento della parte del compenso finora fissato «a scaglioni» ed indipendentemente dalle modalità di vendita. Così come previsto negli accordi precedenti e da ultimo nell’accordo del 28 luglio 2009, attualmente in vigore;
c) modificazione del sistema di fatturazione del prodotto da quello attuale (fatturazione e conseguente fissazione del margine sul prezzo raccomandato per le vendite in modalità self service) alla fatturazione sul prezzo raccomandato al pubblico per la modalità servita con conseguente trattenuta, da parte dell’azienda, del differenziale fra servito e self;
d) innalzamento di almeno tre eurocent/litro del differenziale fra prezzo di vendita al pubblico in modalità self (pre o post-pay) e servito rispetto a quello convenuto con l’accordo del 25 novembre 2010.
Le tesi esposte dall’Azienda non prevedono la revisione dei prezzi personalizzati (cluster), che viene ritenuto dalle Organizzazioni di categoria una delle cause, unitamente alla partecipazione forzosa del Gestore agli sconti di iperself, alla base delle criticità economiche delle gestioni e della crisi delle vendite in quanto politiche inefficaci a garantire condizioni eque e non discriminatorie alle singole gestioni (vista la concorrenza all’interno dello stesso marchio determinata dalle scelte aziendali) ed insufficienti per competere sul mercato di riferimento con una concorrenza che, spesso, si approvvigiona lungo la stessa filiera a prezzi fortemente competitivi (sconti pari a 4/5 volte il margine del gestore).
Le proposte di revisione dei margini, nei termini illustrati dall’Azienda, comportano a giudizio della Fegica (ma anche di Faib e Figisc), un ulteriore peggioramento dei risultati economici lordi delle gestioni. Soprattutto se sommate alla richiesta di una partecipazione dei Gestori alla promozione attraverso la carta “You&Eni”, oggi gratuita.
Inoltre, anche per effetto dell’ulteriore penalizzazione della modalità di vendita in “servito” (il cui differenziale verso il Self rimarrebbe nelle disponibilità unicamente del’Azienda), le gestioni sarebbero spinte ad una conduzione poco più che marginale dell’impianto (di fatto, senza alcun incentivo economico, trasformato tutto in self), nell’assoluta impossibilità di governare, anche attraverso il mix delle modalità di vendita, quelle opportunità che il “mercato” potrebbe offrire. Appare arduo, infatti, immaginare che una strutturazione del margine siffatta possa consentire al singolo gestore di cogliere le variabili legate al maggiore sconto in modalità self, (anche perché non è ancora affatto chiaro quale sia il meccanismo di determinazione prezzo “servito” da prendere in considerazione per calcolare lo “sconto” al pubblico) e competere ad armi pari con una concorrenza “indotta” da un pricing aziendale totalmente fuori controllo nella dimensione e nel posizionamento.
in altre parole non c’è alcuna garanzia non solo di poter affrontare con successo quella che viene definita “concorrenza locale” ma anche la certezza che tale rivisitazione del meccanismo dei margini non porti ad alcun beneficio al conto economico del Gestore, piuttosto che assicurare, se non una crescita, almeno una tenuta degli erogati.
L’unico elemento di relativa positività (che ha, tuttavia, un valore simbolico e non suscettibile di produrre immediate conseguenze sul piano economico e sostanziale) è dato dalla intenzione, annunciata dall’Azienda (che non ha però fissato alcun termine) di accantonare di fatto -anche a seguito di deludenti risultati di mercato- l’operazione «iperself h 24». Ciò, ovviamente, se accompagnato da altre iniziative sul piano economico che ripristinino l’economicità delle gestioni, consentirebbe di ricostruire un contesto di parziale rivalorizzazione del ruolo del Gestore, oggi totalmente cancellato dalle “macchinette”.
Sulla scorta di una valutazione complessivamente negativa -nel contempo denunciando il ricorso a continue modificazioni one to one degli accordi in essere ed alla loro mancata rinegoziazione secondo le modalità previste dalla vigente normativa speciale- la Fegica ha ritenuto -in perfetta unità di vedute e comportamenti con Faib e Figisc- di non poter aderire a proposte aziendali con tali specifici contenuti.
L’indicazione della Fegica ai Gestori, in sintonia con quelle di Faib e Figisc, è di non aderire, in alcun modo e sotto qualsiasi forma, ad eventuali sollecitazioni che l’Azienda, attraverso le sue “periferie”, dovesse avanzare nei confronti dei singoli, con l’obiettivo di far accettare o, addirittura, modificare, condizioni contrattuali ed economiche per la definizione di “nuovi margini” che non siano già previste e codificate negli accordi “collettivi” a tutt’oggi vigenti. Tanto per la modalità self quanto per quella servita.
La Fegica, infine, invita ciascun gestore a segnalare alla propria organizzazione sindacale, eventuali abusi che dovessero verificarsi nel territorio.
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