CODACONS SBAGLIA A DIFENDERE CHI RICATTA E COSTRINGE I CONSUMATORI A FILE INTERMINABILI. I GESTORI DIFENDONO IL PROPRIO LAVORO E SI BATTONO PER PREZZI PIU’ BASSI SEMPRE
Ottenere prezzi dei carburanti stabilmente più bassi, su tutta la rete, tutti i giorni, a tutte le ore, non essendo costretti a file interminabili come se stessimo in tempo di guerra e con la tessera del pane per attendere il proprio turno alla macchinetta del self: è questo l’obiettivo per il quale si battono i Gestori italiani, accanto alla naturale volontà di difendere le proprie attività e il posto di lavoro di oltre 120.000 persone.
Quando il Codacons, nella segnalazione che ha preannunciato all’Antitrust contro Faib e Fegica, difende in modo acritico la posizione di Eni, oltre a pubblicizzare involontariamente un marchio a discapito di altri, sbaglia grossolanamente.
Piuttosto che sperare nella elargizione di una regalia una tantum e sotto ricatto, i cittadini italiani devono sapere che hanno diritto a prezzi dei carburanti stabilmente più bassi: gli sconti di questi fine settimana stanno solo a dimostrare che è possibile, al contrario di quello che le compagnie, Eni in testa, hanno sostenuto fino a pochissimi giorni fa.
Ma quel che più conta è che ciò restituirebbe ad ogni automobilista oltre 400 euro all’anno, come è stato giustamente calcolato da Adusbef e Federconsumatori, senza oltre tutto scaricare sulla collettività il costo sociale di decine di migliaia di lavoratori espulsi, licenziati e messi in cassa integrazione da quanti nascondono dietro campagne comunicazionali iniziative volte al solo proprio privato interesse.
In una fase tanto critica per il Paese, ciascuno dovrebbe sentire su di sé un maggiore senso di responsabilità nell’assumere decisioni e prendere posizione senza riflettere.
In questo senso, le iniziative che i gestori italiani hanno assunto e si accingono ad assumere sono assolutamente coerenti con la battaglia per un mercato finalmente sottratto al controllo asfissiante delle compagnie petrolifere, nell’interesse del Paese e di tutti i cittadini, così come era previsto nel progetto di legge “Libera la benzina!”, non a caso promosso proprio da Faib e Fegica.
Comunicato Stampa del CNU Faib/Fegica del 2.7.12.pdf
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